E poi ho pensato subito alla canzone di Fabrizio Moro, credo molto poco nota, che trovate a fine post: un pezzo che affronta con straordinaria efficacia e delicatezza secondo me un tema come la crescita ricordando, appunto, i nostri giochi d'infanzia, all'epoca compagni inseparabili e oggi, invece, chiusi in qualche scatola polverosa riposta nel sottoscala o in soffitta, oppure smarriti chissà come e dove.
L'abbinamento è stato praticamente immediato ed automatico per due motivi: il primo beh, è che nell'ultimo periodo ho ascoltato tantissimo Moro, che scrive secondo me testi veramente belli e sa toccare nel profondo l'interiorità di chi si predispone nel modo giusto ad ascoltarlo. E' stato una bella sorpresa, per quanto alcuni pezzi "scuotano" veramente, anche troppo.
E il secondo, concretissimamente, è che ho realizzato che, come canta lui nel suo pezzo, quei "bomberini" si trovano proprio "chiusi in una scatola dove l'avevi messi tu", dove "tu" nel caso specifico sono "io".
Così, oltre a mettermi in testa di andare presto a recuperarla quella scatola, perchè mi è venuta un'incredibile voglia di riscoprire ciò che contiene, ho iniziato a pensare che, ed è proprio così, i giocattoli ci accompagnano per quell'iniziale, e fondamentale, tratto della nostra vita, ci stanno accanto nei momenti più felici come in quelli più bui, sono sempre lì, pronti per una nuova avventura a qualsiasi ora del giorno o della notte, senza stancarsi mai, senza avere mai di meglio da fare. Poi però, crescendo, finiscono improvvisamente ai margini.
E questo pensiero "dispiace", perchè per quanto sia naturale, inevitabile, direi anche giusto che le cose vadano in questo modo, che il percorso di ognuno di noi ci porti via da quel mondo lì... vedendola da un altro punto di vista è come rendersi conto di aver perso, per sempre, qualcosa.
Perchè avere a che fare con loro era la più libera espressione di una passione, era un gioco, un’occasione, un’avventura ogni giorno nuova, speciale. Un universo da colorare, una partenza quotidiana verso il mondo della fantasia, un viaggio da condividere con dei piccoli amici, tanti sogni da fare e storie sempre nuove da vivere e da inventare.
Può darsi che sia una visione "esagerata", ma secondo me è come se ai nostri giocattoli avessimo, all'epoca, affidato oltre al nostro cuore anche un pezzo del nostro destino. E certamente dentro di loro c'è tantissimo della nostra storia, di quello che eravamo e, probabilmente, molto di quello che siamo ancora oggi.
Per questo motivo pensare che nonostante ciò li abbiamo dimenticati, ammassati dove neanche ricordiamo... in una certa misura mi mette tristezza.
Voi che ne pensate? e quali erano i vostri giocattoli preferiti? oggi sapete dove si trovano? li avete custoditi gelosamente o persi nel percorso delle vostra vite?
Fatemi sapere, io comunque ho deciso che, prima o poi (perchè quella scatola so dove si trova ma è a circa una 60ina di km dalla mia abitazione attuale, quindi non immediatamente raggiungibile), una partitina con i "bomberini" (assieme a quanto di altro ritroverò là dentro, per arrivare a completare le due squadre, come tanti anni fa) me la rifaccio sicuramente... anche soltanto per il tempo di un sorriso :)
".. I giocattoli conoscono chi sei ma fanno finta di essere ciechi,
sotto la plastica hanno un cuore e una vita che non vedi.
Qualcuno muore, qualcuno invecchierà per sempre
e non lo troverai mai più,
dentro a una scatola dove l'avevi messo tu .."
sotto la plastica hanno un cuore e una vita che non vedi.
Qualcuno muore, qualcuno invecchierà per sempre
e non lo troverai mai più,
dentro a una scatola dove l'avevi messo tu .."
Alla prossima!